Il 2018 è stato un anno importante per l’attività svolta dal Garante per le protezione dei dati personali e verrà sicuramente ricordato come l’anno delle grandi novità introdotte dal Regolamento Ue per la tutela dei diritti nel mondo digitale: grandi piattaforme, big data; algoritmi ad uso sociale; pervasività delle diverse forme di controllo e la raccolta dei dati; profilazione on line, anche a fini di condizionamento dell’opinione pubblica; fake news; cybersecurity; Internet delle cose; revenge porn.

L’impatto che ha avuto l’entrata in vigore del nuovo Regolamento Ue in materia di dati personali, ha reso necessario un maggiore controllo da parte dell’Autorità nel rilevare illeciti nel trattamento dei dati.

Sono queste le principali evidenze illustrate dalla Relazione del Garante per la protezione dei dati personali e presentata alla Camera dei Deputati.

Dalla Relazione risulta che le violazioni amministrative contestate nel 2018 sono state 707, in larghissima parte concernenti il trattamento illecito di dati; la mancata adozione di misure di sicurezza; il telemarketing; le violazioni di banche dati; l’omessa o inadeguata informativa agli utenti sul trattamento dei loro dati personali; l’omessa esibizione di documenti al Garante.

Fonte_GPDP