Si parte dalle unit linked, con il nuovo assetto che dovrà essere definito entro l’anno, e si prosegue con il cantiere delle gestioni separate, che sarà aperto subito dopo.

La maxi riforma delle polizze vita italiane è pronta al decollo e in ballo c’è un volume di risparmio che supera i 100 miliardi di euro.

Del resto se l’Italia è notoriamente dietro altri Paesi europei per quanto riguarda i volumi del ramo danni, con una storica sotto assicurazione, nel comparto vita le cifre sono da record, e tra tassi d’interesse rasoterra e nuovi investimenti, è arrivato il momento di rivedere le norme delle polizze.

La regolamentazione delle unit linked è ferma al 2002, ha ricordato il presidente di Ivass e direttore generale della Banca d’Italia, Daniele Franco, annunciando l’avvio di un confronto con le compagnie di assicurazione per mettere a punto le modifiche.

La prima esigenza, per quanto riguarda le unit linked, è rivedere i vincoli dei cosiddetti pir assicurativi, penalizzanti rispetto ad altri strumenti. Ma non solo. La revisione delle unit può essere l’occasione per ampliare il sottostante nel quale possono investire queste polizze che, rispetto alle gestioni separate, hanno un più alto contenuto finanziario.

Il pensiero va all’Irlanda, ma anche al Lussemburgo. Le compagnie italiane da tempo hanno creato società di diritto irlandese o lussemburghese per lanciare unit linked collocate poi nella Penisola.

Fonte Intermedia Channel